Indice
- Cos’è Progetto Serena
- Cosa fa Progetto Serena
- Storia di Progetto Serena
- Il primo cane per il diabete
- Come funziona Progetto Serena
- Quanto costa un cane allerta diabete
- Come aderire al Progetto
Progetto Serena APS è un’associazione di promozione sociale italiana che da più di dieci anni promuove il progetto “Cane allerta nel diabete”. Questi cani sono addestrati a percepire le variazioni glicemiche in una persona con il diabete e a segnalarle.
“Cani allerta diabete” e Progetto Serena sono due realtà in simbiosi. Infatti, nascono contemporaneamente dall’idea del dottor Roberto Zampieri, cinofilo esperto e laureato in Scienze della Formazione Cinotecnica.
Dopo aver creato il protocollo “Cani allerta nel diabete”, il passo immediatamente successivo è stato quello di realizzare un’associazione che lo promuovesse: Progetto Serena.Da Verona, dove è stato preparato il primo cane, oggi l’associazione è presente in tutte le regioni e le isole italiane, con 40 cani già operativi e oltre 100 in fase di formazione. L’associazione si avvale di istruttori qualificati sul territorio, oltre ad aver ricevuto diversi riconoscimenti da università, enti pubblici e privati.
Se ti stai domandando quali sono gli obiettivi e come fare per richiedere un cane allerta diabete, basta continuare a leggere.
Cos’è Progetto Serena

Progetto Serena è quindi il nome con cui si identifica un’associazione di promozione sociale (APS) promotrice del “Protocollo Cani Allerta del Diabete”. Oggi Progetto Serena è l’unico ente privato senza scopo di lucro che in Italia propone alle persone con diabete di tipo 1, il supporto di un cane allerta diabete. Da qui lo slogan: «Con il fiuto ti aiuto».
Questi animali sono cani da allerta medica, capaci grazie al loro fiuto di identificare le variazioni degli zuccheri (glicemia) in una persona con diabete e addestrati a segnalarle. In questo modo la persona con il diabete e un suo familiare possono intervenire prontamente ed evitare ipo o iperglicemie.
Qual è l’obiettivo di Progetto Serena? Non sostituisce un medico o un infermiere, non cura il diabete di tipo 1. L’obiettivo del progetto è di:
- Promuovere il percorso cani allerta nel diabete
- Migliorare la vita di persone con il diabete
- Migliorare la socialità delle persone che vivono con il diabete
- Sensibilizzare la società alla problematica del diabete in Italia
Progetto Serena offre l’opportunità a tutti coloro che vivono quotidianamente la problematica del diabete di essere supportati da un amico a quattro zampe: il cane allerta nel diabete, che li aiuterà a stare meglio, fisicamente e psicologicamente.
Come prima indicato, Progetto Serena è anche il nome del “Protocollo Cani Allerta Diabete”, creato dal dottor Roberto Zampieri: è il metodo con cui si insegna a un cane a riconoscere le variazioni della glicemia in un essere umano.
Cosa fa Progetto Serena
Progetto Serena non è stata la prima al mondo a studiare i vantaggi che un cane può avere per le persone con il diabete. I primi studi risalgono agli anni Duemila negli Stati Uniti, seguiti da diverse testimonianze e ricerche sui vantaggi per le persone con il diabete di essere supportati da una cane.
Il primato di Progetto Serena e del suo ideatore è quello di aver codificato un protocollo unico e originale, basato su collaborazione, relazione ed empatia tra cane e diabetico, capace di ottenere risultati concreti.
Il protocollo funziona da oltre dieci anni. In Italia sono già presenti 40 cani operativi, dislocati nel Sud, nelle Isole e nel Centro-Nord, con circa 100 cani allerta diabete in preparazione e 60 istruttori qualificati.
Le testimonianze sono numerose, riportate anche da testate giornalistiche come Sky TG24 e la RAI, con un continuo miglioramento della vita di bambini, adolescenti e adulti.
Progetto Serena collabora con diverse università, tra cui quella di Verona, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Camerino. Il protocollo è stato accettato anche da diverse associazioni pubbliche, come il Dipartimento di Prevenzione del Nord Sardegna e il Coordinamento Veneto Associazioni Diabete.
Nel 2018 c’è l’incontro con i Lions di Cagliari e la preparazione della prima cagnetta Remy per la Sardegna (TGR Sardegna). Da qui è nato una stretta collaborazione con l’Associazione Italiana Lions Diabete (AILD) per la formazione di cani allerta nel diabete, ma anche altri enti come il Rotary Club, l’Associazione Diabete Zero, l’AGD Verona e l’Associazione Diabete 1 in Famiglia.
Storia di Progetto Serena
La nascita di Progetto Serena è la storia di come impegno, conoscenza e una forte motivazione possano portare a qualcosa di eccezionale, che può contribuire a migliorare la vita delle persone. Nel caso di Progetto Serena, si tratta di chi vive ogni giorno con il diabete di tipo 1.
L’idea è nata nel 2012 per opera di un cinofilo esperto, il dottor Roberto Zampieri, che, partendo dagli studi condotti nei paesi anglosassoni sulle capacità olfattive dei cani, iniziò a elaborare un protocollo per cani in ambito medicale da introdurre nelle famiglie.
Nel 2013, grazie al supporto di alcuni medici diabetologi di Verona, si posero le prime basi scientifiche del progetto.
Si iniziò così a lavorare con sette cani di persone non diabetiche, insegnando loro a percepire le crisi ipo/iperglicemiche, delineando così le diverse fasi che portarono alla nascita del protocollo “Cani allerta diabete”, o, in inglese, Diabetic Alert Dog (DAD).
Da qui, il passo successivo fu la creazione di una onlus (ente non a scopo di lucro) che lo promuovesse. Inizialmente si collaborò con il gruppo di Protezione Civile Radio Emergenza di Casaleone (VR), poi venne creata la prima associazione, Serena 1980 ASD, divenuta nel 2015 Progetto Serena Onlus.
Il primo cane per il diabete
Il primo percorso per cani allerta diabete è stato avviato nel maggio del 2014. La scelta è ricaduta su un meticcio di nome Red, adottato in canile da Anna. Il binomio Anna-Red ha subito creato un forte legame basato sulla fiducia e sull’empatia.
A dicembre, i risultati erano talmente evidenti che l’Associazione per Diabetici di Verona (AGD) ha deciso di patrocinare il progetto.

Grazie anche alla condivisione sui social, Progetto Serena è diventato una realtà concreta con testimonianze che sono arrivate persino sul grande schermo. Da Jago, il meticcio Malinois che ha dato un segnale durante un evento l’evento di presentazione del Progetto, all’Australian Kelpie Red del ragazzo Lorenzo, che lo ha accompagnato nella sua sfida di attraversare il lago di Como, segnalando una variazione della glicemia, fino a Remy il cane donato dall’Associazione Lions Cagliari.
Cani comuni che sono diventati eccezionali grazie alla preparazione nel protocollo DAD.
Oltre a questi esempi, che dimostrano in modo eclatante come il protocollo “Cani allerta diabete” funzioni, oggi ci sono oltre 40 cani operativi in tutta Italia, comprese le isole maggiori, e un numero crescente di cani (attualmente 100) in fase di preparazione.
Progetto Serena ha saputo confrontarsi con le critiche del mondo medico, confutate da prove scientifiche, e con chi ha cercato di appropriarsi del protocollo, senza riuscirci. Come già indicato, sotto la guida del presidente Selena Asteggiano e del responsabile tecnico e fondatore Roberto Zampieri i cani allerta diabete di Progetto Serena migliorano la vita di centinaia di persone con diabete, offrendo un supporto anche alle famiglie nel vegliare sui loro compagni umani.
Come funziona Progetto Serena

Il successo di Progetto Serena è legato ad alcuni fattori:
- la passione per il mondo cinofilo del dottor Roberto Zampieri;
- un protocollo unico e originale, oggi registrato, basato sulla relazione e sull’empatia;
- si lavora con un cane che appartiene alla persona con diabete;
- il sostegno e la collaborazione di tante persone che credono nel progetto
Soffermiamoci su alcune caratteristiche del protocollo DAD. Il protocollo “Cani allerta diabete” funziona da più di dieci anni e si basa sulla relazione tra cane e proprietario. Il cane appartiene alla persona con diabete o alla sua famiglia.
Ricordiamo che qualunque cane può diventare un cane allerta diabete: dai cani di razza ai meticci, dai più grandi ai più piccoli.
La persona con diabete e il cane allerta nel diabete affrontano insieme un percorso della durata di circa 24 mesi, sotto la guida di un istruttore che si recherà a domicilio.
Il cane impara a identificare le variazioni degli zuccheri che determinano le ipo/iperglicemie, mentre la persona con diabete apprende a gestire le segnalazioni.
L’obiettivo è:
- instaurare una relazione e un’empatia tra cane e persona con diabete.
Ma il percorso è anche qualcosa di più. Si rafforza una fiducia reciproca tra il cane, la persona assistita e i familiari; al cane si insegnano nuove competenze sociali, educative e relazionali.
Anche le persone crescono, imparando ad accudirlo, a comprendere quando c’è qualcosa che non va e quando il cane segnala variazioni della glicemia. Alla fine del percorso, Progetto Serena rilascia un attestato con cui il cane viene definito operativo
Quanto costa un cane allerta diabete
Chiunque direbbe che migliorare la propria qualità di vita, o quella del proprio figlio o figlia, non ha prezzo. Tuttavia, ci si deve confrontare con la realtà. Progetto Serena è un ente.
Ciò significa che sono previsti dei costi per iniziare il progetto, anche se spesso vengono ridotti al minimo. L’attività dell’associazione consiste nel promuovere questo protocollo, accogliendo sponsorizzazioni da parte di privati e di enti, per azzerare il più possibile la spesa. Ma ciò non avviene sempre.
Il costo del percorso Progetto Serena per cani allerta nel diabete prevede una quota unica in cui sono compresi tutte le spese necessarie per il percorso compreso la quota per l’istruttore. La somma è di poco più di 210€ al mese, salvo eventuali possibilità da parte dell’Associazione Progetto Serena di donare un percorso “Cani allerta diabete”.
Ovviamente sarà possibile concordare i versamenti con il presidente Selena Asteggiano.
Ricordiamo che Progetto Serena è un ente senza scopo di lucro e, come tale, il denaro viene utilizzato per promuovere il progetto e come rimborso spese per gli istruttori qualificati.
Come aderire al Progetto
Aderire al percorso è semplice. Basta contattare l’associazione tramite:
- e-mail: info@progettoserenaonlus.it
- telefono: 0442 1908049
- WhatsApp: 348 9633068
- compilando il modulo di contatto sul sito: progettoserena.it
Verrai così contattato dai responsabili del Progetto, senza impegno, e potrai ricevere tutte le informazioni.
Nel momento in cui si decide di iniziare il progetto, verrà fissato un appuntamento con uno degli istruttori competenti sul territorio, il quale si recherà a domicilio per fornire le ultime informazioni.
Se in famiglia è già presente un cane, l’istruttore valuterà se è possibile iniziare il progetto con lui o lei.
Nel caso in cui, invece, è necessario adottare un altro cane, si verrà comunque supportati nella scelta più adatta alle esigenze della persona con diabete che dovrà affrontare il percorso.
Progetti Serena: FAQ
Il nome è in onore di Serena, la figlia di Roberto Zampieri, che ha voluto ricordarla con un progetto finalizzato a migliorare la vita delle persone con diabete.
Certo, è possibile interrompere il percorso “Cani allerta diabete” in qualunque momento, ma è sconsigliabile farlo almeno finché non si è conclusa la preparazione del cane.
Lo slogan sottolinea come il fiuto dei cani sia uno strumento eccezionale, grazie al quale riescono a percepire minime variazioni nel corpo di una persona con diabete e, con un’adeguata preparazione, imparano a segnalare le variazioni glicemiche.
Autore: Gennaro Ottaviano