I cani allerta diabete sono cani addestrati a riconoscere le variazioni glicemiche nelle persone con diabete. Ma come fanno? La risposta è nel loro fiuto, capace di rilevare le infinitesimali variazioni dell’odore delle molecole generate da un corpo umano.
Una vera e propria “magia”, basata su elementi scientifici e su un protocollo strutturato: il DAD (Diabetic Alert Dog), che trasforma questi animali da semplici cani da compagnia in assistenti indispensabili per l’essere umano, capaci di migliorare la vita di una persona con diabete.
In questo articolo scoprirai come fanno i cani a fiutare le variazioni glicemiche tipiche del diabete, come vengono addestrati e a chi rivolgersi per iniziare un percorso con un cane allerta diabete.
Cos’è il DAD: diabetic alert dog
Il cane allerta diabete è un cane comune che diventa speciale grazie a un protocollo di addestramento chiamato DAD (Diabetic Alert Dog), in cui si sfruttano le straordinarie capacità olfattive dei cani.
Il sistema DAD nasce da un protocollo modulare, registrato e pubblicato su riviste scientifiche che ne hanno dimostrato la validità. Tutta la preparazione viene modulata in base a ciò che il cane deve fare, da cui il termine modulare.

Può trattarsi di un cane da allerta medica (caregiver) che aiuta le persone con diversi compiti, di un cane da screening capace di percepire determinate malattie — tra cui il Covid-19 — oppure può essere coinvolto in altri progetti scientifici, come il riconoscimento del tumore al seno o del morbo di Batten.
L’idea è stata sviluppata dal 2012 dal cinofilo dottor Roberto Zampieri, laureato in Scienze della Formazione Cinotecnica, in collaborazione con il professor Bonora dell’Università di Verona, primario di diabetologia ed endocrinologia, creando un protocollo unico nel suo genere, che si svolge completamente in ambito familiare.
Attenzione il cane allerta diabete non si va a sostituire a un medico o un infermiere, non guarisce il diabete ne riduce le somministrazioni della glicemia. Il ruolo di un cane allerta diabete è di supporto.
Come funziona il protocollo DAD
Alla base del protocollo vi sono due elementi:
- le elevate capacità olfattive dei cani;
- l’addestramento.
Come riportato dalla rivista scientifica Heliyon il senso dell’olfatto dei cani è il grande protagonista, in quanto permette di individuare anche la più piccola variazione di odore.
Vediamo perché, confrontando il senso dell’olfatto del cane con quello di un essere umano.
Descrizione | Olfatto del Cane | Olfatto Uomo |
---|---|---|
Geni di recettori olfattivi | 1100 | 350 |
Epitelio olfattivo | 18-150 cm2 | 3-4 cm2 |
Recettori olfattivi (OR) | 50-300milini | 5-6 milioni |
Bulbo olfattivo | 3 cm | 1 cm |
Tuttavia, sembra strano, ma i cani utilizzano per la maggior parte del tempo vista e udito e poi l’olfatto. Bisogna rafforzare la loro grande capacità olfattiva. E in questo contesto che si colloca il ruolo di un istruttore e la funzione del protocollo DAD.
Come il cane riconosce le crisi glicemiche
Il cane allerta diabete riconosce immediatamente la crisi glicemica di una persona con diabete, dato che ogni patologia di un corpo umano comporta modificazioni chimiche.
Nel caso di una variazione glicemica, il corpo umano emette molecole che vengono tecnicamente definite VOCs (composti organici volatili). Intorno al corpo si forma una sorta di “nuvola”, detta volatiloma, emessa dalla persona.
Il cane è addestrato a riconoscere il volatiloma. Grazie alla relazione instaurata e alla comprensione che una variazione di questo volatiloma segnala un’anomalia, il cane avvisa la persona.
Il segnale può avvenire in diversi modi: può abbaiare, dare la zampa, o adottare altri comportamenti appresi.
Ogni variazione glicemica è diversa: può essere lieve, marcata o grave, come nel caso di un crollo glicemico che provoca un malessere intenso e può persino condurre al coma.
In base all’entità della variazione glicemica, al cane viene insegnato a reagire con segnali differenti.
Nel caso in cui la persona con diabete non riesca a reagire — ad esempio se sviene o non è in grado di muoversi — il cane viene addestrato a cercare aiuto.
Si costruisce un percorso educativo, ed è qui che entra in gioco l’addestramento: il cane, grazie alle competenze acquisite e alla relazione empatica instaurata con la persona con diabete è in grado di decidere come comportarsi in base al livello glicemico rilevato.
L’addestramento del cane
L’addestramento di un cane allerta diabete (Diabetic Alert Dog) rende questo animale non più soltanto un cane da compagnia, ma un vero e proprio cane da allerta medica.
L’addestramento si basa sul metodo gentile, con il condizionamento operante che prevede l’associazione tra l’azione di annusare e il ricevere una ricompensa. Il cane riceve un premio quando segnala una variazione glicemica.
Tuttavia, il condizionamento non è sufficiente a formare un cane allerta per il diabete: è fondamentale creare un binomio efficace tra cane e persona con diabete.
È necessario che si instauri una forte relazione empatica tra il cane e la persona con diabete, che può essere un uomo, una donna, un bambino o un adolescente.
All’estero, il modello di addestramento prevede che i cani vengano formati e successivamente affidati alla persona con diabete. Il protocollo DAD di Progetto Serena Onlus, invece, ha modificato l’approccio, coinvolgendo direttamente la persona con diabete nel percorso educativo insieme al cane.
Se la persona non possiede già un cane, si può decidere insieme se adottarne uno o acquistarlo. Non vi sono limitazioni di razza, taglia o età, purché il cane abbia meno di 5 anni.
Come si svolge l’addestramento cani allerta diabete
L’addestramento si svolge nell’arco di due anni, sotto la supervisione di un istruttore formato da Progetto Serenza APS.
Il cane allerta diabete, al di là della sua capacità olfattiva di percepire le variazioni glicemiche, riesce a farlo anche grazie allo scambio relazionale uomo-cane, ovvero alla relazione che si instaura con la persona assistita.
Il principio su cui si basa questo legame è semplice: il cane fa qualcosa per la persona con diabete, e quest’ultima, a sua volta, fa qualcosa per il cane.

Noi offriamo amore al cane che lo ricambia. All’interno di questa relazione empatica, nella mente del cane si attiva un meccanismo: quando percepisce un odore diverso — dovuto alla variazione della glicemia — sa che questo significa che la persona che assiste e a cui vuole bene non sta bene e lo segnala.
La relazione diventa quindi il meccanismo fondamentale grazie al quale il cane riesce a individuare fino al 99% delle variazioni glicemiche del proprio assistito.
I benefici di un cane allerta diabete sono enormi, sia dal punto di vista psicologico che medico e fisico.
Anche il cane trae però benefici, poiché tutto il protocollo si svolge nel pieno rispetto della sua salute psicofisica dell’animale e senza stress.
Ciò che fa un cane allerta diabete non è un lavoro: grazie alla forte relazione instaurata nel binomio uomo-cane, tutto avviene in modo naturale.
Come iniziare il protocollo DAD in Italia
Per richiedere un cane allerta diabete in Italia, oggi l’unico ente che dispone di un protocollo strutturato e con basi scientifiche per il cane allerta diabete è Progetto Serena APS, un’associazione di promozione sociale presente in 19 regioni su 20.
Nata nel 2014 proprio per promuovere il protocollo DAD, oggi conta più di 40 cani operativi e circa 100 in preparazione, grazie a oltre 55 istruttori cinofili provenienti da tutte le regioni italiane.
Puoi scoprire come funziona il protocollo visitando questa pagina oppure contattando direttamente la segreteria di Progetto Serena APS.
Come funziona il protocollo DAD: FAQ
DAD è l’acronimo per diabetica alert dog ovvero cani allerta diabete un protocollo nato nel 2014 in Italia ad opera del dottor Roberto Zampieri e oggi promosso da progetto Serena Aps.
Il Protocollo cani allerta del diabete è un sistema di addestramento che si svolge in famiglia con il supporto di un istruttore qualificato. Alla base si deve creare una relazione tra la persona con il diabete e il cane, grazie alla quale il cane riuscirà a percepire le variazioni di glicemia del sangue e a segnarle. L’addestramento prevede incontri settimanali a casa della persona con il diabete con cadenze settimanali.
Il percorso DAD di Progetto Serena ha una durata di 24 mesi, tempo necessario per completare la preparazione del cane. Concluso il Progetto il cane verrà dichiarato operativo e si riceverà l’attestato di qualifica Cane allerta diabete